La storia
Storia del Comune di Soave
Soave gode di un certo prestigio grazie al suo patrimonio storico-architettonico, ciò ha determinato la nascita di attività legate all’accoglienza turistica.
La città sorge ai piedi dei Monti Lessini, si presenta come un'amena cittadina medioevale, dominata dal Castello e circondata interamente da mura merlate alla ghibellina, ripartite tra 24 torri, lambite dal fiume Tramigna. I primi insediamenti umani risalgono all'età della pietra. In epoca romana esisteva un importante "pagus" lungo la via Postumia. Il centro storico, da fonti attendibili fu però fondato in epoca longobarda, nel 500, da una tribù di Svevi dai quali deriverebbe il nome "Suaves", "Suevi" divenuto poi "Soavi" e finalmente Soave.
I primi documenti che nominano il Castello risalgono al secolo X; il maniero si presenta come un tipico manufatto militare Medioevale, sorge sul Monte Tenda e domina la valle. Il fortilizio, secondo un diploma rilasciato da Federico Barbarossa nel 1100, appartenne ai Sambonifacio Conti di Verona. Nel 1237 fu posseduto dalla famiglia feudale dei Greppi che nel 1270 lo cedette al Comune di Verona.
Sotto la dominazione degli Scaligeri, Soave con il suo Castello crebbe d'importanza tanto che le sue mura furono più volte restaurate e rinforzate. Aspre lotte si sono accese per il suo possesso. Nel 1338 fu conquistato da Rolando de' Rossi da Parma ed ancora da Mastino II della Scala alla testa delle truppe veneziane.Spentasi la dinastia scaligera, passò in mano ai Visconti di Milano e quindi ai Carrara di Padova.
Nel 1405, con l'aiuto dei Gonzaga, si instaurò il dominio della Repubblica di Venezia alla quale rimase fedele, tanto da meritarsi nel 1517 l'Antenna e lo Stendardo di S.Marco.
Iniziò un periodo di pace che durò per tre secoli, fino alla venuta delle truppe di Napoleone Bonaparte.
Nel periodo 1889-92 la famiglia Camuzzoni, divenuta proprietaria del castello, eseguì la ricostruzione ed il restauro di quelle parti di edificio di provata esistenza.
Soave, oltre al Castello, nel Suo centro storico offre numerosi altri monumenti come: il Palazzo dei Conti Sambonifacio del XIII sec., il Palazzo dei Conti Cavalli del 1411, il Palazzo di Giustizia ed il Palazzo del Capitano del 1375, il Palazzo Pullicidel XV sec. Abitazione di Ippolito Nievo, il Palazzo dei Conti Moscardo del XVII sec., il Duomo di S.Lorenzo martire del 1303, le Chiese di S.Giorgio del XI sec., di Santa Maria di Monte Santo dei Padri Domenicani del 1443, di San Rocco del XV sec., di Sant'Antonio del 1667 ed il Santuario di Santa Maria della Bassanella del XI sec.
Dati importati dalla sezione dedicata alla Storia del Comune sul sito ufficiale del Comune di Soave.
Storia del Comune di Cazzano di Tramigna
La presenza romana nella valle è attestata da epigrafi ed anche da alcuni toponimi: un esempio è il monte Sensenigo (da Cercenicus). [...]
Dopo la presenza romana cala il silenzio; probabile la presenza dei Longobardi (ipotesi della doppia pieve – cattolica e ariana- di Illasi) deducibile anche dalla scelta di San Giorgio come santo patrono (i Longobardi avevano una devozione particolare per i santi “guerrieri”).
Nuovi documenti riguardanti il paese appaiono intorno al Mille e riguardano l' antipapa Cadaloo che aveva possedimenti nella “Valle Treminianense” già nella prima metà del sec. XI. [...]
Le vicende politiche riguardanti il castello d' Illasi che, possente, guarda dall'alto, verso oriente, la Val Tramigna portarono scompiglio anche a Cazzano: si sa che quando i da Carrara (che avevano strappato il dominio della terra veronese ai Visconti) vennero minacciati dalle truppe veneziane, bruciarono il castello e con esso gran parte delle case nei dintorni (e Cazzano non è così lontano). [...]
Bisogna aspettare i primi dell'800 per vedere la zona cazzanese coinvolta in un grande dramma come quello delle guerre napoleoniche: nel 1796 i francesi vinsero ad Arcole mentre nel 1805 si registra la rivolta dei contadini veronesi contro austriaci e francesi.
Il resto è storia recente anche se un episodio va ricordato ovvero la fucilazione di Onilda Spiazzi nel luglio 1944, rea di non sapere dove si era nascosto il figlio per non obbedire alla chiamata della Repubblica di Salò.
Dti importai dalla sezione dedicata ai Cenni Storici sul sito ufficiale del Comune di Cazzano di Tramigna
Ultima revisione il 09-04-2024